Esperienza di Job Shadowing in Finlandia per i docenti dei Licei

Progetto Erasmus+, “S.K.I.L.L.E.D: School Knowledge Improvement Learning Leaders’ European Development”

Il progetto Erasmus+ “S.K.I.L.L.E.D” promuove la mobilità internazionale degli alunni e del personale scolastico per migliorare l’insegnamento e l’apprendimento. I docenti partecipanti al job shadowing presso il Liceo ‘Töölön yhteiskoulu’ di Helsinki hanno condiviso entusiastiche testimonianze.

Nell’ambito del progetto Erasmus+ intitolato “S.K.I.L.L.E.D: School Knowledge Improvement Learning Leaders’ European Development”, approvato e finanziato dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ con il sostegno della Commissione europea, il nostro Educandato ha avviato un progetto di mobilità degli alunni e del personale scolastico al fine di migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Lo scorso mese di maggio si è svolto un progetto di job shadowing a Helsinki, presso il Liceo ‘Töölön yhteiskoulu’ di Helsinki.

In aggiunta all’esperienza di job shadowing per i docenti dei Licei, si è svolta anche un’esperienza simile per i docenti della Scuola Primaria nella stessa città. Inoltre, nel mese di marzo, un gruppo di 8 docenti ha partecipato a un corso di approfondimento sulle metodologie STEAM, nella città finlandese di Oulu.

Qui gli articoli dedicati alle altre esperienze:

Grazie a queste attività, la nostra scuola può crescere, esplorare nuove potenzialità e investire nel futuro. Siamo inoltre particolarmente orgogliosi di aver ottenuto l’Accreditamento Erasmus+ 2021-2027, che ci apre le porte a progetti di mobilità internazionale finanziati nell’ambito dell’Azione chiave 1, nell’ambito di una strategia di lungo termine volta a sostenere la mobilità degli alunni e del personale scolastico per migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Il nostro progetto, valutato 90/100, è stato selezionato tra le 963 candidature presentate in tutta Italia, delle quali solo 431 hanno ricevuto l’Accreditamento!

Siamo lieti di condividere le osservazioni positive dei docenti dei Licei che hanno partecipato all’esperienza di job shadowing presso il Liceo ‘Töölön yhteiskoulu’ di Helsinki lo scorso mese di maggio.

Osservazioni delle Proff.sse Barbara Beltramini, Francesca Bassi, Francesca Di Vito Margherita Stecca

L’esperienza è stata veramente formativa e interessante, poiché abbiamo avuto modo di seguire molte ore di inglese principalmente nelle classi del triennio, senza escludere delle ore di storia dell’arte, letteratura finnica e cucina in compresenza con chimica e a visitare i laboratori di economia domestica e falegnameria, nell’ottica della scuola di permettere agli allievi di diventare indipendenti e sganciarsi dal nido familiare.

Personalmente abbiamo apprezzato molto, oltre all’accoglienza della docente d’inglese, l’approccio didattico utilizzato, che era essenzialmente basato sull’uso della lavagna interattiva e del laboratorio linguistico, permettendo agli studenti di poter seguire la lezione anche dal computer (fornito dalla scuola), senza l’utilizzo dei libri di testo. Oltre agli argomenti molto interessanti proposti, imperniati principalmente sull’importanza dell’ambiente e delle conseguenze dell’inquinamento globale sulla vita quotidiana, abbiamo potuto apprezzare molto l’approccio scelto dai docenti nei confronti degli studenti, che erano sempre molto rispettosi delle regole, dei compagni, dell’ambiente scolastico, oltre ad essere educati e collaborativi. Nel caso di allievi in difficoltà da un punto di vista dell’apprendimento o personale, i docenti sapevano gestire le situazioni difficili, incoraggiando sempre gli allievi e instaurando con loro un rapporto quasi amichevole. La docente che ci ha accolto il primo giorno della nostra visita, che era italo-finlandese, ci ha riferito che nella scuola esiste una psicologa a disposizione di tutti gli allievi per qualsiasi problematica, oltre ad una studentessa universitaria che orienta gli allievi nella scelta post diploma.

Osservazioni della Prof.ssa Barbara Beltramini (docente di lingua e civiltà inglese)

“Un aspetto che mi ha colpito particolarmente ha riguardato il modo di insegnare letteratura: fermo restando che la scuola italiana risulta essere più completa da un punto di vista dei contenuti proposti, ho potuto parlare a lungo con la docente d’inglese e con un gruppo di insegnanti finlandesi in visita e ho potuto verificare che il metodo utilizzato è completamente diverso dal nostro. In particolare, la scuola finlandese non è vincolata a programmi fissi da seguire e dà piena libertà agli studenti di scegliere i libri da leggere, senza imporre alcun testo o estratti scelti dalla docente. In questo modo, una volta letto il libro che a loro piace, la docente organizza delle lezioni sotto forma di seminario e lavoro di gruppo, all’interno del quale i ragazzi possono confrontarsi sui diversi contenuti, tecniche narrative utilizzate e opinioni personali, tutti aspetti che consentono un apprendimento student-oriented. 

Un altro aspetto non trascurabile ha riguardato le moderne attrezzature presenti nelle classi e la gestione degli studenti emotivamente deboli: per far superare la timidezza e il carattere eccessivamente riservato di alcuni allievi, la docente ha puntato molto sullo speaking, facendoli spesso lavorare su presentazioni, in modo tale da farli parlare davanti alla classe su una pedana accanto alla cattedra e abituarli al public speaking, aspetto che dovremmo consolidare maggiormente nelle nostre lezioni. 

Inoltre, l’atmosfera in classe è stata complessivamente molto distesa e gli studenti percepiscono molto positivamente l’ambiente scolastico, a loro piace stare a scuola e si trattengono spesso fino alla sera per aiutarsi, studiare, collaborare tra di loro e dedicarsi ad altre attività, per esempio il teatro. Anche i docenti collaborano tra di loro e in aula insegnanti si percepisce sempre un’atmosfera rilassante e distesa, aspetto che consente di gestire meglio l’aspetto didattico e la progettazione dei moduli didattici.

Un aspetto che era considerato però poco importante era la valutazione, che invece dovrebbe essere un punto di riferimento per i docenti nel verificare i contenuti appresi. Nel nostro sistema scolastico le viene attribuito troppo peso, mentre nelle scuole finlandesi viene concepita come forma di feedback, anche se per esempio viene ritenuta fondamentale nell’esame finale di lingua inglese (il cui livello raggiunto dalla maggioranza degli allievi è tra il C1 e il C2), al quale gli allievi vengono preparati fin dal triennio e i cui risultati li orientano nella scelta universitaria.

Abbiamo infine presentato agli studenti finlandesi alcuni progetti sull’ambiente attivati nella nostra scuola, su cui alcuni nostri allievi del Liceo Scientifico Internazionale hanno lavorato, come il Progetto CESPI, (coordinato dalle Proff. Beltramini e Coszach), che ha coinvolto altre tre scuole italiane e una di Banja Luka due anni fa e il Progetto ‘Together Green’, che ha presentato la Prof.ssa Stecca. Siamo state altresì coinvolte in un lavoro di gruppo con gli allievi finlandesi, con cui abbiamo discusso sulle differenze tra il sistema scolastico italiano e quello finlandese.

Dopo quest’esperienza altamente formativa, faremo certamente tesoro di quanto appreso in una nuova realtà scolastica, con l’intento di cercare di applicare la metodologia didattica nel nostro istituto, cercando di stabilire un equilibrio tra l’innovazione della scuola finlandese e gli obiettivi di apprendimento del nostro Liceo, focalizzando sempre più l’attenzione sui nostri allievi, sulla loro preparazione e sui loro obiettivi di apprendimento, al fine di guidarli nel modo giusto in quella che sarà la loro scelta di vita.”

Osservazioni della Prof.ssa Cristina La Mura

“Da Docente di Fisica e Matematica questa esperienza di job – shadowing è risultata illuminante. Ho avuto la possibilità di osservare per diverse ore le Colleghe e i Colleghi che insegnano nelle classi di Fisica e di Matematica e, fortunosamente, ho frequentato una classe di Fisica – Chimica che è istituita per gli Studenti dei gradi 7, 8, 9. A un’osservazione superficiale si potrebbe immaginare che questa classe sia l’equivalente dell’insegnamento delle Scienze nella Scuola Secondaria di Secondo Grado italiana, ma, se questa semplificazione può tornare utile in un’ottica di equivalenza pedagogica, voglio precisare che si tratta invece di un corso durante il quale si alterna la didattica delle due discipline non passando per una semplificazione dei contenuti, ma attraverso l’introduzione delle leggi fondanti delle Scienze fisiche e chimiche, nonostante la giovane età dei discenti. Questa classe si colloca come un’attività obbligatoria per gli Allievi e consente a quelli che già mostrano un interesse profondo per le Scienze di capire se è passione profonda o solo curiosità. Inoltre, avendo già frequentato questa classe, le Studentesse e gli Studenti affrontano la classe di Fisica, obbligatoria in parte del triennio terminale degli studi superiori, con maggiore cognizione di causa. Con ciò intendo sottolineare che arrivano al triennio conclusivo avendo già organizzato la strategia di studio della Fisica e delle Scienze chimiche e biologiche e avendo già chiaro il curriculum di studi che intendono seguire per quanto attiene alla parte non obbligatoria di formazione.

Per quanto attiene alla valutazione di questi Studenti, è stato di grande spunto pedagogico osservare la pratica utilizzata. Ai Discenti sono assegnati esercizi da consegnare a ogni lezione, se gli Stessi svolgono le consegne e mostrano serietà e onestà intellettuale nel confrontarsi con il Docente ponendo domande, chiedendo delucidazioni, mostrando svolgimenti innovativi rispetto alle soluzioni standard, ricevono dei segni positivi; se totalizzano 10 segni positivi nell’arco della durata dell’intero corso, all’atto dell’esame finale affronteranno una prova dimezzata rispetto alla prova ufficiale, se totalizzano 5 segni positivi affronteranno una prova ridotta di un quarto rispetto alla prova ufficiale. Naturalmente, al termine di tutti i corsi delle Scuole finlandesi c’è l’esame; ma la vera innovazione risiede nel fatto che il mancato superamento dell’esame in una disciplina non comporta la perdita dell’intero Anno Scolastico, ma soltanto la necessità di ripetere quel corso o parte di esso.

Per quanto riguarda il corso di Matematica e il corso di Fisica del triennio conclusivo, ho osservato le medesime pratiche che utilizzo io stessa. Non ho riscontrato novità particolari se non una generalizzata mancanza di disciplina da parte degli Studenti. Ho notato che molte Studentesse affollano la classe di Matematica scegliendola in arricchimento al curriculum; la classe di Fisica è equanimemente frequentata da Studentesse e Studenti e con questa, grazie alla manifesta disponibilità della Collega, ho intenzione di aprire una collaborazione mediante la piattaforma e-Twinning nel periodo di visita dei tirocinanti del M.I.T. presso i nostri Licei.

L’approccio didattico delle Colleghe e dei Colleghi è molto autoreferenziale, non ho riscontrato una particolare attenzione alla verifica dell’effettivo apprendimento al termine della lezione; al confronto su ciò mi hanno spiegato che la Fisica e la Matematica sono discipline obbligatorie per la maggior parte dei curricula liceali, pertanto non c’è da farsi troppe domande, le Allieve e gli Allievi sono motivati dalla consapevolezza che senza la conoscenza, anche a livello molto basso, di queste discipline non potranno affrontare studi successivi, quindi le studiano con impegno, alcuni emergono e mostrano partecipazione entusiastica, ma in ogni caso, individuano nel Docente la loro guida pedagogica, non discutono né dei contenuti, né dei metodi didattici o degli approcci, seguono, studiano e imparano; affrontano l’esame finale e, in caso di esito negativo, ripeteranno il corso o parte di esso.

Certamente c’è il supporto culturale della società, le famiglie delle Studentesse e degli Studenti non intervengono nelle pratiche pedagogiche, confidando in un sistema educativo che prepara i propri figli a essere cittadini dell’Europa che verrà.”